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lunedì 28 giugno 2010

CHARLIE CHAPLIN

Un classico che sconfigge anche gli anni che passano "Ti criticheranno sempre,parleranno male di te e sarà difficile che incontri qualcuno al quale tu possa piacere cosi come sei!Quindi vivi, fai quello che ti dice il cuore, la vita è come un'opera di teatro,ma non ha prove iniziali:canta,balla,ridi e vivi intensamente ogni giorno della tua vita prima che l'opera finisca priva di applausi" STUPENDA ♥

VERO!

Certe persone vivono in lotta con altre, con se stesse, con la vita. Allora si inventano opere teatrali immaginarie " "E adattano il copione alle proprie frustrazioni.
Mi dispiace per l'Italia, ma sono felice che adesso tutti i napoletani mi appoggiano e tifano Argentina!" Grande Maradona ♥

Si è salvato un emendamento. Nella manovra finanziaria c’è il condono

In Italia il condono edilizio è come il Papa. Morto uno, se ne fa subito un altro.

Infatti, checchè abbia dichiarato e giurato il Governo, il condono è presente all’interno della manovra finanziaria ora all’esame del Senato.

Ma gli emendamenti che lo prevedevano non erano stati ritirati? Sì, ma se n’è salvato uno, a firma del senatore Paolo Tancredi, Pdl.

Lo stesso Tancredi aveva presentato l’emendamento che prevedeva un condono generalizzato. Poi ha dichiarato di aver firmato “per errore” e il condono (quel condono) è stato cassato durante la scrematura operata dalla maggioranza. Ma qualcosa è rimasto.

L’emendamento in questione è il numero 19.43 del ddl 2228, noto come manovra economica e il cui titolo burocraticamente recita: “misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica”.

Chiede che gli immobili abusivi, diventati di proprietà del Comune, possano essere venduti all’asta. Anzichè abbattuti.

E non solo. Al responsabile dell’abuso è assegnato il diritto di prelazione. Significa che, chiunque abbia vinto l’asta, egli potrà scavalcarlo e far suo l’immobile pagando al Comune la stessa cifra.

Il vocabolo “condono” non compare nell’emendamento. Ma il succo è quello, anche se la strada è un po’ più fantasiosa. L’importante, come sempre, è arrivare.

Su L’Unità nella manovra finanziaria c’è anche il condono

Sul sito del Senato l‘emendamento 19.43 del ddl 2228

Sul Sole 24 Ore il senatore Tancredi: ammette: fu un errore la firma del condono

domenica 27 giugno 2010

LUCA ERRICO

Ciao a tutti, sono passati quattro mesi da quando sono finite le elezioni qui a Pomigliano d’Arco, le elezioni comunali. Come tutti ben sapete il centro-sinistra ha perso, con tutti i suoi progetti faraonici: le strisce blu, i mega-centri commerciali. E a Pomigliano adesso governa il centro-destra, coalizione che in campagna elettorale si è assunta diversi impegni. Purtroppo dobbiamo già constatare che su uno di questi impegni ha già fatto dietrofront. Parliamo dell’impegno di trasmettere tutte le sedute del Consiglio comunale in diretta via web. Vediamo l’impegno preso dall’allora candidato sindaco Lello Russo durante la campagna elettorale e confrontiamolo con quanto detto al primo Consiglio comunale tenutosi ad inizio giugno. Prima dice: “…La prima cosa è che i consigli comunali devono essere trasmessi nelle case dei cittadini, su questo non transiggo. Se io dovessi essere Sindaco ognuno di voi avrà la possibilità di ascoltare i vostri rappresentanti e di valutare ciò che fa l’amministrazione.” Dopo, eletto Sindaco, dice: “…Onde dare la più ampia visibilità dell’azione amministrativa favoriremo tutte quelle associazioni o televisioni che vorranno trasmettere sia via web che per tv i nostri Consigli comunali.” Siamo passati da: “l’Amministrazione comunale trasmetterà le dirette del Consiglio comunale a l’amministrazione favorirà chiunque voglia trasmettere il Consiglio comunale”. Ma le dirette del consiglio comunale e quindi la trasparenza del consiglio stesso non può essere delegata a un’associazione, a un movimento o a chicchessia. La sensibilità deve appartenere all’amministrazione comunale e devono provvedere loro a offrire questo servizio alla cittadinanza. Anche perchè, pensate che, in occasione dell’ultimo Consiglio comunale che abbiamo ripreso, c’erano circa mille persone che seguivano la diretta e ci saranno state al massimo trecento persone all’interno dell’aula consiliare. Quindi, se anche quest’amministrazione non riesce a capire l’importanza di questo servizio, che i consiglieri comunali continuassero pure a parlare solo per ascoltarsi. Evidentemente la trasparenza non è un punto fondamentale per l’attuale amministrazione! E’ invece fondamentale fare passerella dinanzi alle telecamere per sostenere un referendum imposto da un’azienda, la Fiat, ai lavoratori, ai quali ha chiesto se morire di fame o lavorare senza diritti. Quest’amministrazione comunale, il Sindaco e tutte le istituzioni che sono scese in campo per appoggiare questo referendum non rappresentano nessuno perchè sono ideologizzati e fanno una battaglia di classe favorendo il più forte. Ci vadano loro in catena di montaggio a quelle condizioni!

sabato 26 giugno 2010

Canada, 1600 anatre morte per inquinamento, compagnia petrolifera multata

Un tribunale canadese ha riconosciuto la compagnia petrolifera Syncrude colpevole della morte di 1600 anatre che si erano posate sul bacino di decantazione utilizzato per lo sfruttamento delle sabbie bituminose di Fort McMurray, nel nord est della provincia dell’Alberta. Il giudice Ken Tjosvold, del tribunale di Edmonton, ha ritenuto che la società canadese non avesse adottato i metodi necessari per evitare che gli uccelli migratori e la selvaggina si posassero sul lago artificiale. In questo modo i volatili sono morti soffocati dal carburante nel quale avevano sguazzato.

L’azienda, accusata dal giudice di aver compiuto risparmi sia sul personale che sulle attrezzature per proteggere gli uccelli, rischia una multa di 800 mila euro o anche di piu’ se il tribunale decidera’ in favore di una somma per ciascun animale morto.

vendesi isole greche.

Chi pensava che la manovra "lacrime e sangue" imposta ai cittadini greci fosse sufficiente a soddisfare l’appetito insaziabile della BCE e del FMI si stava in tutta evidenza sbagliando. E’ passato poco più di un mese dalla pesante e contestata serie d’interventi destinati a pesare come un macigno sulla qualità di vita della popolazione greca e già il governo di Atene si dimostra pronto a nuovi “sacrifici” volti a raccogliere denaro da devolvere alle banche internazionali.Una volta ripulite a dovere le tasche dei cittadini, non resta che la svendita del territorio e delle principali aziende pubbliche a compratori stranieri (con tutta probabilità gli stessi personaggi che compongono l’azionariato delle banche creditrici) che siano interessati all’acquisto di tranci di Grecia a prezzi da saldo...
Secondo alcune indiscrezioni apparse sul Guardian di Londra e riprese dal Corriere Della Sera, il governo greco si starebbe infatti apprestando a mettere sul mercato alcune fra le isole più belle del Mediterraneo, oltre a svendere ad aziende straniere la rete ferroviaria nazionale e le società pubbliche che gestiscono le risorse idriche del paese.Il territorio, da sempre patrimonio della popolazione greca, destinato ad essere alienato, dovrebbe comprendere ampie porzioni di isole famose quali Mykonos e Rodi, dove gli acquirenti potranno costruire hotel extra lusso e villaggi vacanze a profusione, senza naturalmente alcun vincolo alla cementificazione, ma anche minuscoli atolli fra i circa 6000 sparsi nel Mediterraneo, pronti a diventare proprietà privata del magnate di turno, per cifre “modiche” che non dovrebbero superare i 15 milioni di euro.
La speranza è naturalmente riposta nel fatto che quest’ultima serie di operazioni riesca a placare definitivamente l’onnivora ingordigia dei banchieri. Se le banche infatti non si riterranno ancora soddisfatte e continueranno a reclamare denari, il governo greco rischierebbe davvero di trovarsi in gravi difficoltà. Dopo avere svenduto la sovranità nazionale, i diritti ed i salari dei lavoratori, le aziende pubbliche e perfino le porzioni più ambite del territorio, la guida politica della Grecia potrebbe infatti vedersi costretta a svendere, come ultima risorsa, la libertà dei suoi cittadini, magari cedendoli come schiavi ai padroni dei nuovi resort, sempre alla ricerca di grandi quantitativi di manodopera a costo zero. E quel dì, banche o non banche, la popolazione potrebbe realizzare di averne avuto abbastanza, tanto dell’Europa quanto della grande finanza e dei politici che lavorano al suo servizio.

FETO:NIENTE DOLORE PRIMA DELLA24° SETIMANA

LONDRA, 25 GIU - Non c'e' nulla che indichi che i feti avvertano dolore nel grembo materno prima della 24/ma settimana di gestazione. Lo afferma il Royal College of Obstetricians and Gynaecologists britannico, sottolineando che prima del termine (che in Gb e' il limite agli aborti) il feto e' 'sottosviluppato e in stato sedato', le connessioni cerebrali necessarie a sentire dolore non sono del tutto formate e l'ambiente dell'utero crea un sonno indotto, come essere privi di sensi.

vergogne di stato

"Perchè chi sapeva è stato zitto? Perchè chi poteva scoprire non s'è mosso? Perchè questa verità era così inconfessabile da richiedere il silenzio, l'omertà, l'occultamento delle prove? C'era la guerra quella notte del 27 giugno 1980. C'erano 69 adulti e 12 bambini che tornavano a casa, che andavano in vacanza, che leggevano il giornale, che giocavano con una bambola. Quelli che sapevano hanno deciso che i cittadini, la gente, noi, non dovevamo sapere: hanno manomesso le registrazioni, cancellato i tracciati radar, bruciato i registri; hanno inventato esercitazioni che non erano mai avvenute, intimidito i giudici, colpevolizzato i periti e poi hanno fatto la cosa più grave di tutte: hanno costretto i deboli a partecipare alla menzogna, trasformando l'onesta in viltà... Perchè?"

GERMANIA: PRIMO SI ALL'AUTANASIA.

Chi aiuta un malato incurabile o già in coma a morire, a non avere la vita prolungata artificialmente dai medici contro la sua volontà espressa, non è un omicida. È il rivoluzionario verdetto pronunciato ieri dalla Corte costituzionale tedesca. Una svolta, una sentenza radicale in nome del diritto a una vita degna spinto fino alle estreme conseguenze. E insieme, nel paese natale del Papa, una sfida alla morale cattolica. La Conferenza episcopale tedesca infatti ha subito espresso "la sensazione che la differenza tra eutanasia attiva e passiva non sia stata presa sufficientemente in considerazione dai giudici supremi", e il timore che ciò "determini in seguito delicati problemi etici".

Dove comincia e fin dove può spingersi il diritto dei malati a decidere quando morire? E dove finisce il dovere dei medici di dare a ogni costo la priorità al prolungamento della vita del paziente, anche contro la sua volontà? La Corte costituzionale ha deciso - spiega la giudice Ruth Rissing van Saan - che "tagliare un tubo dell'alimentazione artificiale o staccare un ventilatore rientra nella categoria delle forme accettabili di interruzione del trattamento medico, se c'è il consenso del paziente".

Alla sentenza si è arrivati dopo il ricorso di un avvocato bavarese, Wolfgang Putz. Il quale, per aver dato ragione nel 2007 alla volontà d'una malata grave raccolta dalla figlia di lei e per aver consigliato a quest'ultima di tagliare i tubi dell'alimentazione artificiale che tenevano in vita la madre, era stato condannato in prima istanza a 9 mesi con la condizionale e a 20mila euro di ammenda. L'anziana signora, Erika Kuellmer, era stata ricoverata in un ospedale di Hersfeld, nell'Assia, per le conseguenze di un ictus dal 2002. Sopravviveva in coma. Prima dell'incidente cerebrale, la figlia di Frau Kuellmer aveva raccolto a voce la volontà della madre di non essere mantenuta artificialmente in vita.


La condanna dell'avvocato non è giusta, dice ora la Consulta tedesca. "L'interruzione del mantenimento in vita, operata in conformità alla volontà espressa dal paziente, non è punibile". E "l'accanimento terapeutico non può essere esercitato nemmeno su pazienti che non abbiano firmato il testamento biologico", come invece hanno già fatto 10 degli oltre 80 milioni di abitanti della Repubblica federale.

La ministro della Giustizia, la liberale Sabine Leutheusser-Schnarrenberger, ha elogiato la sentenza: "Fa chiarezza legale su questioni fondamentali". Sul tema dei confini della vita la morale laica, per la Corte Costituzionale e per l'esecutivo, fa premio sulle tradizioni e i principi costitutivi dell'etica legata alla fede. Anche nel paese dov'è nato Benedetto XVI.