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domenica 5 settembre 2010

Posillipo, bagni vietati per i liquami in mare

Liquami a mare, quarantatré “cabine” in muratura sotto sequestro, bagnanti rispediti a casa dagli agenti, interdizione assoluta alla balneazione. L’ennesimo scandaloinquinamento si consuma a Posillipo, a Villa Martinelli, giusto a ridosso di piazza San Luigi. Stavolta a decretare l’offlimits per la spiaggia di una delle residenze storiche della collina posillipina è stata la polizia ambientale diretta dal colonnello Aldo Carriola che ha accertato, su segnalazione dell’Arpac, una gravissima irregolarità: uno scarico abusivo che riversava direttamente in mare i liquidi fognari. In assoluto disprezzo delle più elementari norme igieniche ed esponendo i malcapitati frequentatori del lido privato a un elevatissimo rischio di infezioni (gastrointestinali e cutanee) causato dai colibatteri.



Il blitz è scattato giovedì, quando gli agenti guidati dai tenenti Chiara Mormile e Bruno Guidotti insieme al geometra Giulio Andreoli del servizio fognature del Comune, sono scesi per le rampe che conducono al complesso “Guarracino” comprendente l’edificio che sovrasta due piani di cabine di proprietà di alcuni condomini che, in estate, vengono affittate a famiglie napoletane. A queste strutture in cemento armato (pochi metri quadrati non idonei a civili abitazioni, ma dotati di angolo cottura e wc) sono stati apposti i sigilli. Per accertare la sussistenza del pericolo ambientale le forze dell’ordine hanno utilizzato, spiega il colonnello Carriola, la fluoresceina, un marcatore verde in polvere che, immesso negli scarichi, è poi fuoriuscito nello specchio di mare antistante. Improvvisamente diventato verde a conferma di un’acqua sicuramente inquinata. Il sospetto dell’abuso — riferito da un’abitante del parco stanca del nauseabondo odore proveniente dal mare — è diventato realtà, facendo scattare una denuncia nei confronti dei titolari, mentre i villeggianti sono stati costretti a fare i bagagli in gran fretta e a lasciare subito le cabine.



«Abbiamo spedito una relazione in Procura», aggiunge Carriola, «e adesso andremo avanti con i controlli per verificare gli impianti di smaltimento anche dei palazzi che insistono nella parte alta del comprensorio». Un tempo, alcuni decenni fa, Villa Martinelli era sede di un complesso architettonico adibito ad albergo, poi distrutto dalla cementificazione selvaggia degli anni ‘50 e ‘60. Liquami a mare, quarantatré “cabine” in muratura sotto sequestro, bagnanti rispediti a casa dagli agenti, interdizione assoluta alla balneazione. L’ennesimo scandaloinquinamento si consuma a Posillipo, a Villa Martinelli, giusto a ridosso di piazza San Luigi. Stavolta a decretare l’offlimits per la spiaggia di una delle residenze storiche della collina posillipina è stata la polizia ambientale diretta dal colonnello Aldo Carriola che ha accertato, su segnalazione dell’Arpac, una gravissima irregolarità: uno scarico abusivo che riversava direttamente in mare i liquidi fognari. In assoluto disprezzo delle più elementari norme igieniche ed esponendo i malcapitati frequentatori del lido privato a un elevatissimo rischio di infezioni (gastrointestinali e cutanee) causato dai colibatteri. Il blitz è scattato giovedì, quando gli agenti guidati dai tenenti Chiara Mormile e Bruno Guidotti insieme al geometra Giulio Andreoli del servizio fognature del Comune, sono scesi per le rampe che conducono al complesso “Guarracino” comprendente l’edificio che sovrasta due piani di cabine di proprietà di alcuni condomini che, in estate, vengono affittate a famiglie napoletane. A queste strutture in cemento armato (pochi metri quadrati non idonei a civili abitazioni, ma dotati di angolo cottura e wc) sono stati apposti i sigilli. Per accertare la sussistenza del pericolo ambientale le forze dell’ordine hanno utilizzato, spiega il colonnello Carriola, la fluoresceina, un marcatore verde in polvere che, immesso negli scarichi, è poi fuoriuscito nello specchio di mare antistante. Improvvisamente diventato verde a conferma di un’acqua sicuramente inquinata. Il sospetto dell’abuso — riferito da un’abitante del parco stanca del nauseabondo odore proveniente dal mare — è diventato realtà, facendo scattare una denuncia nei confronti dei titolari, mentre i villeggianti sono stati costretti a fare i bagagli in gran fretta e a lasciare subito le cabine. «Abbiamo spedito una relazione in Procura», aggiunge Carriola, «e adesso andremo avanti con i controlli per verificare gli impianti di smaltimento anche dei palazzi che insistono nella parte alta del comprensorio». Un tempo, alcuni decenni fa, Villa Martinelli era sede di un complesso architettonico adibito ad albergo, poi distrutto dalla cementificazione selvaggia degli anni ‘50 e ‘60.

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