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mercoledì 18 agosto 2010

Città del Messico: adozioni gay, Corte suprema dice sì

La Corte suprema del Messico ha confermato, con nove pareri favorevoli e due contrari, la legittità della norma che permette alle coppie gay di adottare bambini, valida solo a Città del Messico. Il tribunale già aveva respinto qualche giorno fa il ricorso del governo federale contro la legge che permette i matrimoni gay a Città del Messico (Ultimissima dell'11 agosto) ma solo ora si è pronunciato sulle adozioni. Il giudice della Corte suprema Arturo Zaldivar ha affermato esplicitamente: "Dato che gli interessi dei bambini devono essere anteposti, la riforma proposta è costituzionale".La norma a favore degli omosessuali è stata sostenuta dal sindaco della capitale Marcelo Ebrard, ma ha incontrato la ferma opposizione dei conservatori al governo e della Chiesa cattolica.Come riporta Avvenire, l'arcivescovo di Guadalajara e cardinale Juan Sandoval Iniguez ha espresso la sua contrarietà, parlando di "grave decisione" dei giudici, che vanno contro "il bene comune, la logica del senso comune" e manifestano "disprezzo per la legge naturale". Concedere diritti alle coppie omosessuali secondo il prelato "danneggia profondamente il matrimonio, formato da un uomo e una donna" e "la famiglia, prole di un'unione fra persone dello stesso sesso". Lo stesso cardinale qualche giorno fa si era scagliato contro i giudici, sostenendo addirittura che fossero stati corrotti da alcune organizzazioni internazionali e dalle autorità di Città del Messico, suscitando la decisa reazione del giudice Sergio Valls Hernandez: "In uno Stato laico come il nostro deve esserci un'assoluta separazione fra Chiesa e Stato. Non si può accusare impunemente di corruzione gli 11 membri del più alto tribunale del Paese"

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