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domenica 22 agosto 2010

Ragazze madri e donne disagiate lasciate completamente sole dallo Stato italiano

La nostra politica non ha mai seguito il passo di altri paesi… Altrove, fuori dai nostri confini, siinveste sui bambini chiamandoli “il futuro”e i cittadini in difficoltà non vengono abbandonati, specie se ci sono in ballo dei minori. L’Italia ha un alto tasso di anziani… anni fa si parlava molto di questo problema “Ci ritroveremo un paese di vecchi” recitavano i giornali, ma la politica italiana non sembra preoccuparsene, soprattutto adesso che ci si batte per proteggere gli “utilizzatori finali”, i mafiosi, i corruttori; oggi si parla di altro, tant’è che anche i pochi giornali liberi si sono stancati di sottolineare il fatto che l’Italia sta diventando un paese di anziani.
Prendete una ragazza madre e senza famiglia, prendete una donna sola con un marito psicopatico, prendete una donna disagiata e con figli. Che aiuto da a queste donne lo Stato italiano?
L’Italia riserva un trattamento paritario alle ragazze madri,come alle madri sposate e alle donne disagiate con figli, indipendentemente dal reddito.
Sposate e non, disagiate e non, le donne italiane prendono un solo assegno di maternità di 1440 euro che bisogna richiedere al comune entro i primi 6 mesi di vita del bambino. Gli aiuti da parte del governo italiano sono quindi nulli, qualcosa è lasciato all’autonomia delle varie regioni, che in base al reddito decidono di dare alla ragazza madre somme misere che si aggirano intorno ai 100 euro solitamente, per i comuni più fortunati arriviamo ad un massimo di 300 euro. Per mantenere una donna e un figlio ci vogliono almeno 1000 euro al mese… una donna completamente sola, quindi senza il supporto di una famiglia alle spalle e con un figlio, come può andare a lavorare e pagare asilo o baby sitter e tutti i fabbisogni senza alcun aiuto?

Vediamo invece cosa succede in altri paesi:

Francia: Lo stato da alle mamme un contributo base di circa 162 euro al mese indipendentemente dal reddito. Le madri francesi in difficoltà invece prendono 700 euro al mese dallo Stato. Quando lo Stato francese ha deciso di aiutare questo genere di famiglie, l’ha dichiarato come “un investimento per il futuro e non un costo”, infatti ora è il primo paese in Europa per natalità a pari merito con l’Irlanda.

Inghilterra: indipendentemente dalla composizione della famiglia e dal reddito, la madre percepisce 95€ al mese per il primo figlio, e 13,50€ per gli altri figli. Se invece una donna è ragazza madre e lavora, in base allo stipendio annuo e alle spese annuali, viene stabilita una cifra mensile e vengono pagate anche le spese per il bambino come scuola e vestiti. Se la ragazza madre non lavora, il governo paga l’ affitto della casa, le spese come scuola, vestiti, ecc. Addirittura, in Inghilterra si sta rimettendo in discussione questa politica perché il governo si sta rendendo conto che stanno incentivando ragazze giovani ad avere figli e a farsi mantenere dallo Stato invece di studiare e lavorare.

Germania: indipendentemente dal tipo di famiglia, percepiscono 154€ al mese per il primo figlio fino alla maggiore età o fino alla fine dei suoi studi. Per i primi due anni successivi alla nascita del bambino la madre prende 300€ al mese in quanto impossibilitata dall’andare al lavoro. Per quanto riguarda le ragazze madri, se la donna vive ancora presso il domicilio dei propri genitori, si ha un ulteriore importo di 700€ al mese come mantenimento, se invece vuole andare a vivere per conto suo, può fare richiesta di un appartamento e le vengono dati dei soldi per l’arredamento essenziale. Viene dato anche un contributo di 54€ al mese a tutte le gestanti oltre la 12° settimana. Alcuni di questi contributi non provengono dallo Stato ma da agenzie apposite dove bisogna portare la domanda.

Olanda: lo Stato aiuta tutte le mamme indipendentemente se lavoratrici, sposate e non con un assegno mensile che oscilla tra gli 800 e i 1000€ al mese. Inoltre vengono pagate metà delle spese scolastiche e le spese mediche sono a carico dello Stato fino al compimento della maggiore età.

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