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sabato 28 agosto 2010

Ha una figlia disabile non le affittano la casa

"Non vogliono affittarmi la casa perché mia figlia è disabile". La denuncia arriva da Licata (Agrigento) da Maria Nicosia, madre di una bimba affetta da tetraparesi spastica distonica. "Ho subito una serie di rifiuti anche alla vigilia della stipula del contratto. Succede non appena i proprietari vengono a conoscenza della mia situazione"



di FABIO RUSSELLO





"Mia figlia è disabile ed è per questo che non vogliono affittarmi la casa". Lo sfogo-denuncia è di Maria Nicosia, 45 anni, di Licata, grosso centro marinaro a 40 chilometri da Agrigento. Maria è madre della piccola Ellison affetta da tetraparesi spastica distonica. "Ho dovuto subire - ha raccontato la donna - ogni tipo di diniego perché appena vengono a sapere chi sono io ogni scusa diventa buona per rifiutare le mie richieste di affitto".



Il caso di Ellison è stato per lunghi mesi al centro dell'attenzione mediatica. Numerose trasmissioni televisive nazionali si sono occupate della vicenda, ed è scattata anche una gara di solidarietà per far sì che la piccola potesse essere sottoposta a una serie di cura in Florida.



"Fra i proprietari di casa a cui ho chiesto l'affitto c'è chi si è informato sui miei conti in banca - ha detto Maria Nicosia - Mentre qualcun altro ha addirittura rifiutato quattro anni di canone di affitto anticipato, altri invece hanno rifiutato di affittarmi casa al momento della stipula del contratto, dopo giorni di trattative".



Il motivo? Forse, ed è il sospetto di Maria, i proprietari temono che, al termine del contratto, vi siano difficoltà a rientrare in possesso della casa.



La donna cerca naturalmente una casa che abbia particolari requisiti: "Deve essere al piano terra o deve essere un edificio con l'ascensore. Trasportare Ellison in braccio per andare a casa è diventato faticosissimo".



Una situazione che ormai si è fatta pesante anche perché la famiglia vive in un appartamento di 40 metri quadrati non idoneo per far sì che la piccola Ellison possa ricevere le cure necessarie. "Mi vergogno io stessa per quanto mi accade - ha raccontato ancora Maria Nicosia - soprattutto se penso alla gara di solidarietà che anche a Licata si è messa in campo per mia figlia e grazie alla quale siamo riusciti a farle fare un ciclo di terapie in Florida. Ma adesso tutto è svanito, i progressi fatti rischiano di essere vani. Non voglio smettere di denunciare l'indifferenza che è calata attorno a mia figlia. Ma servono serenità e aiuti concreti".

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