L’utilizzo delle biomasse a fini energetici
L’utilizzo delle biomasse a fini energetici rappresenta oggi una valida risposta alle pressanti questioni energetiche ed ambientali. La realizzazione di distretti bioenergetici, legati al concetto di filiera corta – cioè una filiera in cui produzione ed approvvigionamento di biomassa, e produzione ed uso finale di energia avvengono a livello locale – rappresenta un contributo positivo verso il raggiungimento dell’indipendenza energetica e lo sviluppo economico locale.
Lo sfruttamento energetico delle biomasse endogene, di origine agricola, è obiettivo delle politiche energetiche europea, nazionale e regionale, ed è considerato strategico anche dalle politiche agricole e di sviluppo rurale comunitaria e regionale che prevedono specifiche misure per facilitare la conversione di alcune zone agricole verso le produzioni no-food e per la diversificazione dell’imprenditoria agraria. E’ il momento di creare una realtà locale in grado di salvaguardare l’ambiente.
E’ il momento di promuovere una coltura che non richieda trattamenti di fitofarmaci / diserbanti / concimanti, che contribuisca al risparmio idrico in agricoltura e che contrasti in modo efficace la desertificazione e la deforestazione, che sia in grado di svolgere un ruolo di bonifica dei suoli e dell’aria e che offra 15 tonnellate di sostanza secca per ettaro in soli quattro mesi. La canapa è tutto ciò e non solo perchè da essa si ottiene biomassa per la rivalutazione energetica ma anche materie prime per l’industria, come la fibra, da cui si possono produrre tessuti, biopolimeri, cellulosa, pannelli ad alta isolanza termica per la riqualificazione energetica degli edifici ed altro ancora.
La canapa rappresenta una preziosa opportunità per promuovere lo sviluppo industriale sostenibile rappresentando al contempo una fonte di reddito integrativo per le aziende agricole ed un’azione diretta alla bonifica dei siti ed al recupero dei suoli dismessi.
Nessun commento:
Posta un commento