E’ atteso oggi nel porto di Sydney il Plastiki, l’imbarcazione costruita con 12.000 bottiglie di plastica.
In circa tre mesi e mezzo di navigazione (la partenza è avvenuta in marzo da San Francisco) il Plastiki ha attraversato l’oceano Pacifico per richiamare l’attenzione sull’enorme quantità di detriti di plastica presente nei mari, sulla pesca eccessiva e sulla necessità di riciclare i rifiuti.
Secondo me il problema dei rifiuti si risolve producendone di meno, prima ancora che riciclandoli. Detto questo, vi faccio fare un giretto a bordo attraverso un video girato dalla Cnn quando il Plastiki ha raggiunto le acque australiane.
Il viaggio del Plastiki è stato organizzato dal miliardario inglese David de Rothschild. Il nome dell’imbarcazione riecheggia quello del Kon-Tiki, la zattera di giunchi pilotata da Thor Heyerdahl che nel 1947 viaggiò dal Sudamerica alla Polinesia, dimostrando così la possibilità di contatti transoceanici anche in epoca precolombiana.
A bordo del Plastiki ci sono pannelli solari, turbine eoliche, generatori di energia elettrica a pedali, un sistema che recupera acqua dall’urina e coltivazioni idroponiche. L’imbarcazione è completamente riciclabile.
Il Plastiki ha attraversato il vortice dei rifiuti del Pacifico, l’area in cui si concentrano i rifiuti provenienti da tutto il mondo. Anzi, una delle aree in cui si concentrano i rifiuti: recentemente ne è stata scoperta una anche nell’Atlantico.
In queste zone il mare è ridotto ad una sorta di minestrone in cui nuotano frammenti di plastica: il resto dell’immondizia pian piano si degrada, la plastica no, e le correnti oceaniche hanno cominciato a radunarla ed accumularla dagli Anni 50 del secolo scorso.
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