Se all’epoca di Mussolini (’22-’45) si parlò di clima propagandistico volto alla “fascistizzazione” dell’Italia, oggi a buon diritto possiamo parlare di berlusconizzazione del paese. Un’operazione durata 20 anni che ha portato -assegnando ai brutti ceffi che tutti sappiamo il monopolio dell’informazione - a diffondere una sottocultura di prevaricazione e di violenza a tutti i livelli. Cio’, unitamente all’emarginazione degli intellettuali liberi e alla “pubblicità” ha ridotto il nostro paese ad un livello di inciviltà che da lungo tempo non conoscevamo piu’.
Conseguente al “dominio berlusconico del pensiero” è la condizione femminile di oggi: nessuno piu’ osa parlare di “femministe” , quasi fosse sinonimo di “terroriste”. Lo stile di vita, i diritti (in famiglia e sul lavoro) delle donne sono calpestati quotidianamente da iniziative che premono affinchè le donne, nel nostro paese, si adeguino sempre piu’ ad un ruolo passivo di osservanza all’autorità (maschile) e ad uno standard di rapporti familiari innocui all’equilibrio di questo sistema socio-politico. Chi se ne sottrae è considerata “diversa” e viene perseguitata sul lavoro, dalle istituzioni o privatamente, da mariti (o ex) assillanti, misogini o addirittura violenti.
Questo sito è dedicato alle violenze maschili sulle donne, che sono quotidiane e prescindono dall’età, dalla classe sociale, dai rapporti di parentela o dalla localizzazione geografica (anche se la formigoniana Lombardia è al primo posto in Italia). Gli abusi sessuali si estendono a danno delle bambine di 4 anni come dlle donne di 80.
Spaventoso è il numero di minori sottratti alle madri, con questa nuova vessazione ideologica inventata per perseguitare le donne: la sindrome di inadeguatezza parentale (PAS), un disturbo inesistente e infondato con cui avvocati senza scrupoli motivano il risentimento di padri degeneri, provocando molto piu’ spesso di quanto si crede, l’allontanamento dei bambini dalla loro mamma affidataria a favore del ricovero coatto in case-famiglia, spesso gestite da preti e sovvenzionate dai contribuenti, in odore di speculazione a vantaggio di privati coinvolti nelle istituzioni e nelle decisioni che vengono prese dai tribunali dei minori (ma non dovevano giustamente abolirli?) in spregio dell’equilibrio mentale ed esistenziale della gente, in particolar modo dei minori, che talvolta passano decenni lontani dalle loro sanissime e affettuosissime famiglie d’origine.
La realtà è che la compagine della vita (o della sopravvivenza) delle donne oggi in Italia è segnata dalla violenza. La stessa violenza che nel quadro internazionale porta l’Italia a partecipare e a sovvenzionare missioni militari di “lotta al terrorismo” e di “esportazione della democrazia” e i cui esiti sono sempre eventi di cui il genere umano ha da vergognarsi: cose come i campi di concentramento nazi o il genocidio degli indiani americani.
Oggi il dominio berlusconico, il suo autoritarismo che ha abolito ogni possibilità di dialogo (questo regime ha la caratteristica di non ascoltare MAI istanze diverse dal diktat centrale) e che esalta un malinterpretato “valore” del “fare”, ha condizionato gli italiani (da sempre molto “televisivi”) nel senso di una prassi che va avanti contro la moltitudine, contro anche la democrazia che a parole tutti dicono di difendere. Una prassi che schiaccia per giungere all’autoaffermazione e ribadirla, che vessa e minaccia chi ha visioni dissenzienti, che ammazza, ma in sotterranea, senza clamore, in silenzio. Magari nei CIE, o in carcere, o in famiglia.
Il risvolto “folkloristico” di questa sottocultura violenta è il “machismo” berlusconico, che si puo’ spiegare con “l’uomo ha l’uccello ed è cacciatore. La donna deve solo farsi vedere, finchè puo’ farlo, partorire e curare la casa, senza esigere piu’ di quello che “tradizionalmente” un maschio le puo’ offrire, allo stesso modo che la società italica si accontenta di cio’ che il premier puo’ e vuole “dargli”. Mettendo in ultimo piano quello che, in cambio, sottrae.
Non è un caso che i maschilisti abbiano rialzato la testa: in questo periodo di rinuncia del pensiero, il loro “non pensiero” puo’ trovare (anzi ha trovato) accoglienza. In un periodo storico in cui la dialettica s’è fatta “tifo” (calcistico, politico, geografico, di branco) il risentimento fattosi ideologia che concentra in se tutte le frustrazioni di maschi che hanno perso l’identità (e non certo per colpa delle donne) si rimanifesta, condito dai luoghi comuni sul “noi” e sul “loro-troie”, pronto per confezionare violenze psicologiche e pratiche, assecondato dallo schermo televisivo che presenta le ragazze come sempre dovrebbero stare secondo loro: mezze nude, sorridenti, servili, passive, oggettuali.
Tutto, tutto questo, unitamente ad una chiesa indegna che sta in piedi solo per l’atavica angoscia dell’imminenza della morte, contribuisce a creare un clima dove, privatamente, molti uomini credono che ammazzare una donna, applicare il detto “io t’ho fatto, io ti disfo” nei confronti dei bambini, sia lecito moralmente. Questa sottocultura di competizione e di schiacciamento dell’altro, di indifferenza e di sordità nei confronti di chi è diverso (anche solo nel genere) è la filigrana del femminicidio. Che in molti negano, che viene liquidato anche dai media come “insieme di casi sporadici” negandone il contesto sociale, economico e culturale che lo produce.
Una politica di destra che per principio dona le risorse del pianeta solo a chi è in grado di difenderle con la forza, per forza di cose non può che prendersela con chi è piu’ facile che subisca senza reagire: i poveri, le donne, i minori. Questi ultimi spesso segnati precocemente da esperienze devastanti di abbandono forzato, ad opera di tribunali scriteriati e di assistenti sociali ottuse e corrotte.
Il risultato è che (da Jadis Bianchi):
1. Belluno L’emittente TV2000 riferisce del caso di una madre a cui il Tribunale dei minori di Venezia ha tolto il figlio di dodici anni a causa della accertata esistenza di una Sindrome da Alienazione Genitoriale indotta dalla madre contro il padre.
Servizio RAI Festa Italiana
2. Roma Il Corriere della Sera riferisce di una sentenza della Corte di Appello di Roma. Il padre davanti alla Corte ha lamentato la mancanza di un rapporto con i figli e allora è stata disposta una consulenza psicologica che si è conclusa con la richiesta di affidare i bambini a una casa famiglia. La Corte ha deciso di sottrarre la patria potestà ai genitori e di attribuirla ai servizi sociali, lasciando la domiciliazione presso la madre. I due genitori sono invitati a proseguire il percorso psicologico per recuperare la capacità genitoriale e i servizi sociali sono chiamati a “monitorare” la situazione nel tempo.
Corriere della Sera Roma 16-11-2009
3. New York/Roma Un bambino è stato portato dalla madre italiana da New York a Roma.
Will Liam come home soon? Examiner 22-2-2010 Liam incontrerà la madre in tribunale il 12 febbraio Corriere della Sera 3-2-2010 Arrestata Manuela Antonelli Repubblica 28-1-2010 Roma, bambino scomparso da casa famiglia: Aiutateci a trovarlo Blitz quotidiano 2-1-2010 Otto anni, rapito dalla madre In fuga dalla casa famiglia Repubblica Roma 19-12-2009 Aiutateci a ritrovare il piccolo Liam Corriere della sera Edizione di Roma 18-12-2009 Servizio di “Chi l’ha visto” RAI3 12-12-2009 TG Italia 1 Gruppo Facebook
4. Treviso A Treviso una bimba è stata tolta alla madre. Il PM ha ritenuto che lei avesse usato la falsa denuncia per abusi per allontanare il marito dalla figlia.
Pagina Facebook della madre TG di Italia 1, 29 ottobre 2009 Petizione della madre
5. Modena Un servizio del TG di Italia 1 del 27 marzo 2009 riferisce che una bambina di 5 anni allontanata dalla madre a Modena.
Servizio TG Italia 1
6. Thiene Un servizio di SAT 2000 parla del caso di allontanamento avvenuto a Thiene, provincia di Vicenza.
SAT 2000
7. Sicilia Un servizio di RAI “Chi l’ha visto” riferisce di una nonna siciliana fugge con i nipotini per evitare l’allontanamento dalla madre.
RAI Chi l’ha visto
8. Ivrea Nell’ottobre 2008, il giudice ha deciso di procedere con l’allontanamento della bambina dalla madre (dopo una perizia che stabiliva che la bambina era stata manipolata dalla madre) e l’affido temporaneo ai servizi sociali e a una comunità, prima di passare al padre e alla sua nuova famiglia.
Scomparsa - La Sentinella 19-3-2009 «Facci sapere che state bene» - La Sentinella 19-3-2009 La Sentinella 2-3-2009 La Sentinella 19-2-2009 Mamma alienante’, bambina in comunità - La Sentinella 19-2-2009
9. Potenza Bambina allontanata dalla madre a Potenza nel gennaio 2009.
Servizio del TG di Italia 1
10. Roma Una figlia di 13 anni è stata affidata a un istituto religioso nell’aprile del 2008 perchè sarebbe stata ‘messa contro suo padre’;. Dopo avere deciso l’allontanamento della madre, il tribunale dei minorenni ha mandato gli atti alla procura ordinaria ipotizzando che la madre abbia inflitto sofferenze psichiche alla figlia.
Rai Uno 19/11/2009 - parte 1 Rai Uno 19/11/2009 - parte 2
11. Castelfranco Modena La stampa locale riferisce che nel novembre 2008 i servizi sociali hanno collocato una bambina presso una casa famiglia perchè la madre avrebbe ostacolato il rapporto padre-figlia.
Servizio RAI “I fatti vostri” Articolo stampa locale L’Informazione 11-4-2009 Gazzetta di Modena 11-4-2009
12. Veneto Un servizio di Panorama e un servizio di un TG sullo stesso caso riferiscono del caso di Davide che sarebbe stato allontanato dalla madre e collocato in istituto in seguito al tentativo di manipolazione del figlio da parte della madre per metterlo contro il padre.
I nostri figli portati via da un giudice - Panorama 10-11-2009 Servizio TG
13. Trieste La stampa locale riferisce di un provvedimento di allontanamento dalla madre di un figlio conteso dai genitori. La madre si è sottratta a lungo al provvedimento secondo quanto riferisce il giornale “Il Piccolo”.
Trieste, blitz per il bimbo conteso il Piccolo 18 maggio 2003 Blitz nella notte per recuperare il bimbo conteso il Piccolo 18 maggio 2003 Bimbo conteso strappato alla madre in fuga il Piccolo — 19 giugno 2003
14. Santa Maria al Bagno (Lecce) La stampa locale riferisce il caso di due bambini allontanati dalla madre perchè “contesi” con il padre nel corso di una separazione difficile. Il problema è sorto quando tra la madre e il padre dei ragazzini sono sorti contrasti per quanto riguarda l’orario e la modalità delle visite da parte di uno dei due genitori. La madre avrebbe reso difficoltosi gli incontri dei piccoli con il padre. Da ciò il Tribunale dei minori avrebbe disposto che i bimbi «contesi» sarebbero dovuti essere sottratti alla potestà della madre.
Due bimbi tolti alla madre - Santa Maria al Bagno insorge Gazzetta del Mezzogiorno 16-1-2010
15. Latina Il giornale Latina Oggi riferisce di un tentativo di allontanamento di un minore dalla madre su decreto del Tribunale dei minori di Roma, che sarebbe dovuto all’impossibilità per il padre di frequentare il figlio. La madre si difende dicendo che è il figlio di sette anni che ha deciso di non vedere il padre.
Bambino trattato come un boss Quattordici agenti per prenderlo” Bimbo conteso introvabile Latina Oggi 19/4/2010
16. Belgio/San Benedetto del Tronto Una madre di due bambine di 4 e 8 anni, ha denunciato per abusi sessuali il marito e il suocero portandole in Italia dal Belgio. Dopo aver archiviato il caso la magistratura belga ha dato le bambine in affido esclusivo al padre e le autorità italiane hanno proceduto al rimpatrio. Numerose le prese di posizione a favore della madre.
Bimbe
contese, in Italia continua il processo S. Benedetto Oggi 19-12-2008 Maria Pia Maoloni: “Sono vittima di un ricatto tvp 23-12-2007 Servizio tvp tvp 8-9-2007 Bimbe contese, Taormina denuncerà il Tribunale di Ancona 31-7-2007 Le bimbe di San Benedetto sono già; in Belgio con il padre Il Resto del Carlino 22-5-2007 Bambine contese, 11.000 firme per una firma Il Quotidiano 13-4-2007 Minori Fiona e Milla, Meter scrive al Procuratore Pastore Il Quotidiano 29-11-2006
17. Trento Il quotidiano locale “Trentino” riferisce di un caso drammatico di allontanamento.
Lo soffoca con il suo troppo amore Trentino 22-4-2010 Mamma iper protettiva Il tribunale le toglie il figlio Repubblica 23-4-2010 Quel bambino strappato alla mamma che lo ama troppo Il Giornale 23-4-2010
18. Padova Un gruppo Facebook riferisce di un caso di allontanamento di bambino per PAS disposto dal Tribunale di Padova.
Gruppo Facebook “Aiutateci a salvare Marco”
19. Como Il tribunale di Como ha deciso di affidare i figli di una giornalista della Voce di Romagna al padre. La madre è stata intervistata dalla trasmissione Terra di Canale 5 e tiene aggiornato un blog su Internet sulla vicenda.
Intervista a “Terra” di Canale 5 Servizio Tg3 Regionale Blog
20. Canton Ticino Il figlio di una italiana residente in Svizzera è al centro di una contesa che ha visto contrapposta la giustizia del Canton Ticino e il Tribunale di Bologna.
Google News
Questi fatti, unitamente alle violenze quotidiane sulle donne , fanno brillare di civiltà michelangiolesca il nostro paese (da femminismoasud):
Un uomo picchia e violenta la convivente. Non erano soli. C’era anche un neonato ad assistere alla scena. Dite che questo bambino si ricorderà di quanto è stato gentile il suo papà con la sua mamma? O il padre imbizzarrito proverà a mettere in scena alcuni effetti speciali per farglielo dimenticare?
Un uomo, già denunciato per stalking, decide di sequestrare la sua ex e si lancia in una corsa, inseguito dalla polizia, perchè proprio non vuole saperne di accettare la fine della storia.
Un altro uomo ha picchiato proprio tanto la sua ex. Poi l’ha presa a bastonate e dunque l’ha mandata all’ospedale. Anche lui deve essere una personcina tanto gentile, ne siamo certe.
Poi c’è quel tale che entra in una casa per fare una rapina. Non trova nulla da rapinare e allora pensa bene di prendersi l’unica cosa che ritiene disponibile. Stupra una signora di 79 anni.
Un altro uomo è stato accusato di aver molestato sessualmente la figlioletta di quattro anni e mezzo.
Un altro uomo pare abbia preso a sprangate la moglie e abbia lanciato contro il divano il bambino di appena un mese. Anche in questo caso vediamo un grande amore paterno.
Concludendo: non so se notate come le notizie da me riportate mostrino come l’esterofilìa degli italiani si produca anche verso popoli sui quali per molte altre cose sono razzisti. Come in un’antica usanza indiana (purtroppo non ancora debellata) l’ex brucia una donna (una madre di due figli di 8 e 13 anni), dopo averla cosparsa con l’alcool.
Non a Bombay, a Cave (Rm).
Tanto è l’attaccamento maschilista alle tradizioni (proprie o altrui) da far sì che addirittura molti sinceri sostenitori della guerra come “scontro di civiltà” ammirino alcuni stati islamici per la lapidazione e la flagellazione che quegli ordinamenti riservano alle donne per comportamenti che, sotto l’aspetto maschile, sono considearati immorali o riprovevoli. Disprezzandoli li invidiano e invidiandoli cercano inconsciamente di riprodurre anche da noi quelli che per loro sono “gli aspetti migliori di una cultura barbarica”.
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