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sabato 10 luglio 2010
Giuliana Rasman: lettera di sdegno vs la giustizia
Riccardo Rasman il 27 ottobre del 2006 è stato barbaramente ucciso da tre agenti della polizia di Stato, tre celerini coloro che dovrebbero garantire l’ordine. Riccardo era un ragazzo affetto da schizofrenia a seguito di atti di nonnismo durante il servizio militare. Era in cura al centro di salute mentale di Domio, ma era un gigante buono, non aveva mai dato fastidio a nessuno, però quella sera per la polizia che si accerta del suo stato di salute è pericoloso. In casa sua viene legato alle caviglie con il fil di ferro, pestato, ammanettato, imbavagliato e soffocato. La sentenza in appello del 30 giugno 2010 conferma la condanna di primo grado a 6 mesi con la condizionale. Giuliana, la sorella, in una lettera dichiara il suo sdegno e l’amarezza nei confronti di uno Stato che uccide per la terza volta Riccardo senza rendere giustizia anzi piuttosto si rende complice:
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