Magari passerà anche la legge che vorrebbe imbavagliare i blog, ma non è questo il problema.
Il problema è se i bloggers lasceranno che questa legge funzioni.
Mi spiego: la mia posizione è abbastanza chiara: questa legge è stata partorita da un manipolo di gente che non esito a definire delinquenti, in primis il sedicente presidente del consiglio.
Non ho tempo né voglia di star qui a magnificare le doti di Dell'Utri, Previti, Cosentino, Verdini
& c. nè voglia e tempo di disquisire sul fatto che tuttora c'è un timido tentativo di definire se e come Forza Italia sia nata da un patto fra mafia e politica e sulla pelle di Falcone e Borsellino.
Sono questioni che chiunque abbia seguito la scena politica degli ultimi vent'anni non ha bisogno di chiarire, gli effetti sono sotto gli occhi di chi ha vista per vedere.
Così come per le stragi di Stato.
Ora, che io debba farmi dire se posso o meno esprimere una libera opinione da questa gente qua è roba che non esiste al mondo, qui, fuori di qui e all'estero.
Quindi la reazione che mi auspico arrivi dalla blogsfera dovrebbe essere quella di non riconoscere questo governo come interlocutore.
In maniera compatta e monolitica.
Perché loro faranno tutto quello che gli permetteremo di fare e ci deve essere un limite a quello che questa gente può permettersi di fare.
Quindi per quanto mi riguarda quella legge non esiste, non è mai stata scritta e non entrerà mai in vigore.
Dirò di più, non riconosco a questo governo l'autorità di decidere cosa posso o non posso scrivere nel MIO blog né in quello di chiunque altro.
E' bello costruirsi leggi a proprio uso e consumo quando si è dei mafiosi delinquenti, purtroppo le persone oneste non hanno queste possibilità, ma lasciarsi impunemente imbavagliare da costoro significa diventarne complici, perché poi pretenderanno ancora di più ed allora sarà anche colpa nostra che non li abbiamo fermati prima.
E provatemi a dire che l'ho buttata di fuori.
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