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sabato 17 luglio 2010

I gay non possono donare sangue" E un altro ospedale chiude le porte

MILANO - Il servizio trasfusionale del Gaetano Pini chiude ai gay, e si aggiunge alla lista di ospedali italiani che non accettano sangue da uomini dichiaratamente omosessuali. Un cambio di rotta, quello del nosocomio milanese, sperimentato sulla propria pelle da un ragazzo, donatore "storico" nella struttura, che ha denunciato la vicenda sul suo blog e su Facebook.

"Arrabbiato, amareggiato, deluso e triste" si definisce oggi Gabriele, che da 8 anni donava regolarmente il sangue, tanto da entrare in una lista dei donatori che avrebbero dovuto ricevere un riconoscimento (avendo superato i 20 prelievi). Una vicenda sulla quale ha subito deciso di intervenire Paola Concia, deputata Pd, che presenterà un'interrogazione al ministro della Salute, nella quale riporterà una serie di statistiche che dimostrano chiaramente come non ci sia alcun fondamento scientifico a questa decisione del Gaetano Pini: "E' ora che le cose cambino", dice la deputata. L'interrogazione sarà firmata anche da Livia Turco, ministro della Salute dal 2006 al 2008.

Il racconto che Gabriele fa, sul suo blog, è quello di una persona che si è sentita offesa e discriminata. "Stamattina sono andato a donare il sangue, come da otto anni a questa parte, come oltre venti donazioni già fatte. Le infermiere, gentili e simpatiche come sempre, mi danno da compilare il solito foglio con domande su eventuali contatti con sangue infetto, sulle abitudini sessuali, su viaggi all'estero, nell'attesa della visita con la dottoressa responsabile". Tocca alla responsabile informare Gabriele delle nuove direttive: "Mi guarda dritto negli occhi ma è un po' titubante. 'Gabriele è già da un po' che volevo parlarti ma non ho avuto occasione.

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