_

                                             

martedì 6 luglio 2010

Consumi. Colpite duramente le famiglie a reddito fisso e i cassaintegrati. L'Istat non lo dice

ROMA - Naturalmente scherzando, ci piacerebbe se, quando l’Istat rende note le proprie ricerche relative ai consumi, citasse come fonte l’Osservatorio Nazionale Federconsumatori. I dati dell’Istituto Nazionale di Statistica, infatti, confermano in pieno le analisi e le elaborazioni che, sin da gennaio 2010 avevamo pubblicato.
Per completezza, oltre alla caduta media della spesa delle famiglie di 565 Euro, pari all’1,9% (riteniamo, infatti, leggermente sottostimato il dato Istat) il nostro studio prevedeva anche la variazione di spesa per una famiglia a reddito fisso, con una contrazione pari a 980 Euro (-3,2%) ed una famiglia colpita direttamente da cassa integrazione, con una decurtazione della capacità di acquisto di 3600 Euro annui (-12%).

Oggi, a consuntivo, possiamo dire che i settori maggiormente colpiti sono stati essenzialmente quello dell’abbigliamento e delle calzature, delle automobili e dei beni e servizi correlati (quali i carburanti) e dell’arredamento. Significativi sono, inoltre, i dati relativi sia al settore alimentare, che registra una diminuzione nonostante la sua caratteristica di anelasticità, sia quelli del comparto dell’elettronica di consumo, un settore da sempre in aumento, anche in momenti di difficoltà, che, per la prima volta, si è trovato in sofferenza.
Dalla tabella, inoltre, emerge che la riduzione del potere di acquisto nei nuclei familiari colpiti da cassa integrazione porta ad intaccare anche la spesa in settori quali quello della salute e dei tabacchi.

Se a tale quadro si aggiunge che, nel 2010, vi sarà, a causa di aumenti di prezzi e tariffe e tasse locali, una ulteriore riduzione del potere d’acquisto di ulteriori 886 Euro a famiglia, è facile comprendere come la situazione non potrà che peggiorare, comportando una crescita del PIL prossimo allo zero e, coerentemente, ulteriori dei consumi, come anche certificato dai dati resi noti oggi da Confcommercio.
Alla luce di questa prospettiva e delle condizioni sempre peggiori delle famiglie ribadiamo l’urgente necessità di una manovra completamente diversa, che mentre risani tagliando sprechi e razionalizzando le spese, vada nella direzione di uno sviluppo attraverso investimenti sui settori innovativi e trainanti del sistema economico e di aiuti al potere di acquisto delle famiglie con risorse derivanti da lotta all’evasione fiscale, dalle rendite finanziarie e dai patrimoni.

Nessun commento:

Posta un commento